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Nato a Conegliano Veneto (Treviso) nel 1919, entrò nella Congregazione Salesiana nel 1936. Compì i suoi studi filosofici e pedagogici presso l’Istituto Superiore di Pedagogia, sezione della Facoltà di Filosofia del Pontificio Ateneo Salesiano che aveva sede nell’Opera “Conti Rebaudengo” di Torino. Nel 1941 discusse il dottorato in filosofia (Le concezioni tipiche circa la natura della pedagogia) sotto la guida di D. Carlos Leôncio da Silva, che dal 1940 era direttore dell’Istituto di Pedagogia. Nel 1946 si licenziò in teologia con una tesi sullo Sviluppo della critica teologica intorno al metodo apologetico di Maurice Blondel. Ordinato sacerdote (1947) conseguì il dottorato in teologia sui Valori umani di fronte alla fede nella teologia di Emil Brunner (1949).
Come ricercatore e professore, insieme a un gruppo affiatato e fervido di giovani colleghi salesiani (L. Calonghi, V. Sinistrero, G. Corallo, P. Gianola, P.G. Grasso e altri), ebbe un ruolo determinanteper l’incremento dell’Istituto di Pedagogia, che dopo il trasferimento a Roma dell’Ateneo Salesiano (1965), venne elevato a Facoltà di Scienze dell’Educazione. Fu decano della FSE per quattro mandati e Rettore dell’Università Pontificia Salesiana dal 1974 al 1977.
Maestro riconosciuto e stimato, il suo nome è noto soprattutto per gli studi fondamentali nel campo della pedagogia salesiana e del “sistema preventivo” di san Giovanni Bosco. Ma la sua vasta produzione scientifica spazia dalla filosofia dell’educazione, alla storia della pedagogia e della catechetica.
In questa sede vogliamo particolarmente ricordare, oltre alle innumerevoli edizioni critiche di scritti di don Bosco e ai molteplici saggi, due capolavori che coronano una vita intera di studio: Prevenire non reprimere: il Sistema educativo di don Bosco (1a ed. 1999) e la biografia in due volumi: Don Bosco prete dei giovani nel secolo delle libertà (1a ed. 2002).
Nel 1973, insieme a Pietro Stella e Raffaele Farina, promosse il Centro Studi Don Bosco. Nel 1982, su mandato del Rettor Maggiore d. Egidio Viganò, fondò l’Istituto Storico Salesiano e la rivista Ricerche Storiche Salesiane, che diresse e animò con intelligenza e chiarezza di idee, costituendo attorno a sé un piccolo ma fervidissimo gruppo di studiosi.
Morto a Roma l'11 novembre 2014.
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Grazie ai poderosi lavori di don Pietro Stella per una reinterpretazione globale del personaggio di don Bosco è nata una nuova storiografia, che si potrebbe definire postconciliare per il riferimento cronologico, ma dell’”attenta riflessione” per le ipotesi interpretative e per i modelli di ricerca messi in atto. Essa pur ritenendo la storiografia precedente un frutto squisito di un momento storico, necessariamente da rispettare ed utilizzare, la considerò una fra i tra i tanti materiali che si offrivano allo storico per ripercorrere i fatti, per interpretarli secondo metodi diffusi al momento un po' ovunque nel mondo scientifico di quegli anni. Sintomatico che gli studi pionieristici di P. Stella – e successivamente F. Desramaut e P. Braido – anche nel titolo abbia preferito non presentare unicamente il protagonista come “potente e solitario”, bensì nel suo preciso contesto scrivendo: “Anzitutto ho rinunziato a ogni velleità d’inquadrare la vita del Beato nella cornice dei tempi che furono suoi”.
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La route de la vie
Francis Alfred Henri Desramaut est né le 17 octobre 1922 à Tourcoing, département du Nord, en France. Il était l’aîné de six enfants ; deux de ses frères, Michel et Dominique, deviendront salésiens comme lui et sa sœur Thérèse entrera dans la congrégation des Filles de Marie-Auxiliatrice. Son père était employé de bureau à Lille et sa mère a travaillé comme ouvrière du textile. Après avoir fait ses classes primaires dans l’école libre de sa paroisse, il entre en 1930, à l’âge de huit ans, à l’école salésienne de Melles-lez-Tournai, en Belgique, où il conclura avec succès ses études secondaires en 1938.
De Melles il passe directement au noviciat salésien de Port-à-Binson et prononce ses premiers vœux, à peine âgé de 17 ans, le 3 septembre 1939. De 1939 à 1944, en pleine guerre, il fait sa philosophie et son stage de vie pratique dans la maison de Giel. Après ses études de théologie, commencées à La Guerche en 1944 et achevées à Lyon, il est ordonné prêtre le 1er juillet 1948 dans la maison de Coat-an-Doch, en Bretagne, où il restera pendant l’année scolaire 1948-1949 comme conseiller des études et professeur de la classe de quatrième.
Sa carrière de professeur de théologie débute en 1949 au scolasticat salésien de Lyon-Fontanières. Il est d’abord professeur d’apologétique, puis d’ecclésiologie et de christologie. C’est à partir de 1950 qu’il se spécialise dans l’enseignement de l’histoire de l’Eglise, non seulement au scolasticat salésien, mais aussi à l’Institut pastoral d’enseignement religieux du diocèse et aux Facultés Catholiques de Lyon. Il soutient en Faculté de théologie de Lyon et publie en 1962 sa thèse de doctorat intitulée Les Memorie I de Giovanni Battista Lemoyne. Étude d’un ouvrage fondamental sur la jeunesse de saint Jean Bosco, qui a été considérée comme la première étude scientifique sur les sources de l’histoire de don Bosco. À cette date il est chargé du cours d’histoire de l’Eglise moderne et contemporaine. En 1969 il devient également directeur de la bibliothèque universitaire des Facultés catholiques de Lyon.
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Il 16 marzo 2023, nell’infermeria dell’Università Pontificia Salesiana è mancato don José Manuel Prellezo García (1932-2023), uno dei maggiori studiosi di storia della pedagogia salesiana. Nato in Espinama (Santander-Spagna) il 21 aprile 1932, don Prellezo divenne salesiano nel 1949 e fu ordinato sacerdote il 24 giugno 1959 a Madrid (Spagna). Dal 1959 al 1961 ha svolto vari incarichi come professore e catechista nell’aspirantato di Cambados e come professore nello studentato filosofico di Medina del Campo. Si licenziò nel Pontificio Ateneo Salesiano in scienze dell’educazione nel 1964, con una tesi sullo sviluppo dell’io ideale in un gruppo di ragazzi spagnoli tra i 10 e i 16 anni. Dal 1965 al 1967 è stato professore nel collegio di Orense e professore e catechista nello studentato teologico di Salamanca. Conseguito il dottorato nel 1968, con una ricerca dal titolo Educación y familia en Andrés Manjón (1846-1923). Estudio histórico-crítico, venne chiamato a Roma come professore nella Facoltà di Scienze dell’educazione dell’Ateneo Salesiano.