Il lunedì 29 gennaio nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino è stata organizzata la presentazione del volume "I sogni di don Bosco: esperienza spirituale e sapienza educativa". L'evento si è inserito nel percorso per la celebrazione dei 150 anni della Basilica di Maria Ausiliatrice. L’incontro è stato presieduto da don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, e da don Andrea Bozzolo, curatore dell’opera. Come relatori hanno partecipeto all’incontro don Michal Vojtáš e suor Linda Pocher. Il volume, pubblicato nella collana del Centro Studi don Bosco dell'editrice LAS, è un opera che raccoglie i contributi di venti studiosi, sul concetto di sogno e sulle caratteristiche particolari del fenomeno per il fondatore della Famiglia Salesiana. La serie di saggi dedicati a studiare, con diversi approcci e da molteplici punti di vista, i sogni di don Bosco che ebbero un ruolo di rilievo nella vita del santo dei giovani, illuminando le sue imprese apostoliche e sostenendone lo sviluppo. Il CSDB organizzerà una seconda presentazione del volume il 12 marzo 2018 alle 19:00 all'Università Pontificia Salesiana di Roma.
Il sogno, però, non è un tema semplice da affrontare, perché per sua stessa natura si presenta come un’esperienza sfuggente, difficile da inquadrare sul piano teorico e da interpretare sul piano esistenziale. Non è possibile, dunque, studiare i sogni di don Bosco senza chiedersi quale sia la consistenza del fenomeno onirico, quale valore gli si possa attribuire come fonte di conoscenza, quale rilevanza possa avere nella vita di fede e nell’esperienza di Dio.
I saggi raccolti in questo libro si sono confrontati in molti modi con queste domande, considerandole una preziosa opportunità per superare il pregiudizio razionalistico che identifica la realtà dell’esperienza con la consapevolezza della percezione, riducendo gli spazi della coscienza ai confini della vita diurna. Il tempo del sonno non è semplicemente un “buco nero” della coscienza, ma l’immersione in una forma “altra” di esperienza, nel chiaroscuro di immagini, emozioni, intuizioni in cui il mondo ci parla e in cui ci può parlare anche Dio. I testi che la tradizione salesiana ha tramandato possono dunque essere accostati con equilibrio e rigore, evitando semplificazioni indebite e atteggiamenti prevenuti.
Ne emerge un quadro complesso e affascinate, che attesta la profondità con cui don Bosco si è lasciato condurre dallo Spirito del Signore per vie che mai avrebbe immaginato e l’abilità con cui ha saputo utilizzare il racconto dei sogni come prezioso strumento educativo.