24/04/2015. Presso la Sede Torinese della Facoltà di Teologia dell'Università Pontificia Salesiana, si è tenuto il primo incontro  in vista di un progetto di ricerca interdisciplinare, che ha come tema I "sogni" di don Bosco: documenti di vita spirituale.

Oltre ai professori della sede torinese, erano presenti il prof. François-Maria Léthel ocd, i proff. Michal Vojtáš e Aldo Giraudo del Centro Studi Don Bosco, il prof. Ezio Bolis della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, docente di Storia della Spiritualità a Milano, il prof. Matteo Bergamaschi docente di Filosofia e Antropologia culturale a Torino.

 "Sullo sfondo dell'immagine della santità di don Bosco che le deposizioni dei processi restituiscono, bisogna affrontare la questione dei fenomeni straordinari che con tanta abbondanza sono presenti nella sua vita", ha affermato il Preside della Sezione, prof. Andrea Bozzolo, introducendo i lavori. Ricorrenti sono le testimonianze di predizioni e profezie, di visioni sotto forma di sogni, di scrutamento delle coscienze e conoscenza a distanza di fatti accaduti, di guarigioni... Nei confronti di questi fenomeni don Bosco ha sempre mostrato una grande libertà di spirito, un grande distacco e un atteggiamento di responsabilità, gratitudine e umiltà.

"Il problema dei sogni si presenta più complesso da decifrare e da inquadrare, ha notato Bozzolo. Non è facile dire se essi siano la realtà attraverso cui si manifestano in don Bosco i carismi della profezia e della discretio cordium, oppure se egli (almeno talvolta) abbia fatto ricorso a questo genere letterario per trasmettere in forma più «leggera» ai giovani e ai confratelli il contenuto delle comunicazioni interiori che riceveva dall'alto".

Dopo un breve excursus sul significato teologico dei sogni-visioni nella Sacra Scrittura, nei Padri della Chiesa e nella tradizione teologica, e un cenno al problema dell'interpretazione dei sogni che si è affermato nel Novecento "grazie alla psicanalisi, prima, e alle neuroscienze, poi", il prof. Bozzolo ha sviluppato una riflessione teologica sulle modalità e le "forme" della rivelazione, che nel vissuto dei santi può prendere "la forma non solo di comunicazioni intellettuali, ma anche di immagini e rappresentazioni visive", nella veglia come nel sonno. "Ci sembra di poter dire che, a uno sguardo di insieme, il centro della 'figura' che definisce lo spazio del 'vedere' spirituale di don Bosco, pare occupato dalla percezione della grazia che raggiunge e fa fiorire l'umanità dei suoi ragazzi e del dramma abissale che costituisce il suo rifiutò, rifrangendosi poi nelle diverse sfumature che ne derivano (...). Il centro della scena è dunque la grazia che trasforma i giovani (...). Un messaggio che non è mai puramente descrittivo, ma fortemente interpellante e performativo".

Dopo l'introduzione del Preside, sono seguite due relazioni.

Il prof. Léthel ha trattato il tema Sogni e visioni nella teologia dei santi, indugiando su un testo esemplare di santa Teresa di Lisieux dal Manoscritto B (8 settembre 1896).

Il prof. Giraudo ha presentato lo stato degli studi sui "sogni" di don Bosco, dalla letteratura fiorita intorno agli eventi della beatificazione e canonizzazione agli studi storico-critici e pedagogici della seconda parte del Novecento (Francis Desramaut, Pietro Stella, Pietro Braido, Fausto Jimenez, Arthur Lenti), evidenziando i diversi approcci e i criteri storiografici e metodologici emergenti. Ha concluso insistendo sull'importanza di una catalogazione delle fonti e uno studio critico della tradizione testuale, come presupposti ad ogni altra indagine e riflessione interpretativa.

Il seminario proseguirà con altri incontri fino al giugno 2017, e con un lavoro interdisciplinare dei professori della Facoltà e di altri studiosi invitati, che è in fase di progettazione.