A partire dall'anno accademico 1953-54 il giovane Pietro Stella, a margine del suo lavoro di tesi su "San Francesco di Sales e don Bosco", inizia l'acquisizione di materiale bibliografico raro relativo a don Bosco, alla sua opera e al suo ambiente.

Nel dicembre 1963, per iniziativa di Pietro Braido - allora preside dell'Istituto Superiore di Pedagogia, oggi Facoltà di Scienze dell'Educazione - si raduna a Torino un gruppo di esperti per studiare il modo di portare a termine l'edizione critica degli Scritti editi e inediti di Don Bosco e delle testimonianze coeve sulla sua vita e sulla sua attività, sulla base di criteri metodologici sicuri.

Nel 1965 il Capitolo Generale XIX della Società Salesiana, trattando dei «Centri e sussidi di formazione», propone di «compilare una silloge di tutti i tesori educativi ereditati da Don Bosco e dai primi Salesiani, mediante l'istituzione di un Centro di studi storici salesiani, che illustri sempre meglio l'opera educativa di San Giovanni Bosco, ed esprima con precisione i lineamenti del suo metodo e del suo spirito» .

Nel 1971 un «orientamento operativo transitorio» del Capitolo Generale Speciale della stessa Società raccomanda di «pianificare i mezzi più idonei per garantire lo sviluppo del Centro di Studi Don Bosco

Il 6 febbraio 1973 il Rettor Maggiore, don Luigi Ricceri, decide di «affidare ad experimentum» il «Centro Studi Don Bosco» alla Facoltà di Teologia dell'UPS, insieme all'impegno «di portare avanti l'iniziativa di una serie di pubblicazioni e di studi sulla storia delle Missioni Salesiane» in occasione del centenario di esse.

In seguito, sotto la direzione di P. Stella e grazie alla collaborazione di Pietro Ambrosio e di Raffaele Farina si attua l’edizione anastatica delle opere a stampa di don Bosco (37 volumi pubblicati tra 1976-1977).

Intanto, nei primi anni '80, sorge all'interno della Società salesiana, una «realtà nuova»: l'Istituto Storico Salesiano (=ISS), auspicato dal Capitolo generale XXI del 1978 ed eretto dal Rettor Maggiore, con sede a Roma (Via della Pisana 1111), mediante decreto del 23 dicembre 1981.

Dopo la nascita dell'ISS, si fa sentire l'esigenza di ridefinire lo scopo e l'impostazione del CSDB. Con lettera del 14 giugno del 1984, dunque, E. Viganò, Rettor Maggiore e Gran Cancelliere dell'UPS, invita il Rettore dell'UPS a portare l'attenzione sulla revisione dei Regolamenti del Centro Studi Don Bosco e traccia alcuni orientamenti, in modo che i «due centri vengano riorganizzati come strutture universitarie con funzioni propriamente accademiche, per affiancare le attività di ricerca, didattiche, divulgative editoriali connesse soprattutto con gli indirizzi di spiritualità, catechesi e pastorale giovanile, e con le cattedre di missiologia, di sistema preventivo e pedagogia salesiana».

Il 19 novembre 1984, una «Commissione per lo studio del Regolamento del CSDB e CSMS», nominata dal Rettore dell'UPS, R. Giannatelli, inizia lo «studio circa la "natura, le finalità, la struttura"» dei due Centri. La commissione, integrata da professori della Facoltà di Teologia (J. Picca e C. Semeraro) e della Facoltà di Scienze dell'Educazione (P. Braido e J.M. Prellezo), porta a termine l'elaborazione dello Statuto del CSDB, il cui testo definitivo è approvato dal Senato Accademico dell'UPS il 6 novembre 1985. Da questo momento il CSDB si caratterizza come «istituzione interfacoltà (FSE e FT) di ricerca scientifica su don Bosco e sui fatti a lui attinenti nelle aree che caratterizzano l’attività accademica dell’Università Pontificia Salesiana».