Il 2 dicembre è mancata sr. María Esther Posada, fma (1936-2023), eccellente studiosa e storica salesiana. Il suo curriculum può essere scaricato, come anche i pdf di parte della sua feconda produzione scientifica (cf. "Salesian-online").

In occasione del 25° di fondazione di Casa Madre Canta, suor María Esther inviò un video di saluto alle sonsorelle, nel quale ricorda la storia e la missione del centro, ma anche le docenti, i docenti e le allieve.  

Di lei scrive l'ispettrice suor Cecilia Camacho:

"Suor María Esther nacque in una famiglia di solide tradizioni civili e cristiane. Era figlia unica del dottor Lope Posada Azuero, avvocato, educatore e storico dal carattere energico e intraprendente, e della signora Dolores Camacho Rueda, donna dal temperamento dolce e gentile, debole di salute e forte di spirito, divenuta completamente cieca all'età di 39 anni a causa del diabete: la sua influenza morale ebbe un impatto su tutta la famiglia. Maria Esther trascorse gli anni dell'infanzia nella sua città natale. Poi la famiglia si trasferì a Bogotá, dove frequentò la scuola secondaria presso il Collegio Alvernia, delle suore francescane. Proseguì gli studi di segreteria in inglese e letteratura spagnola. In seguito lavorò come insegnante presso il "Gimnasio Femenino" di Bogotá.

Sebbene l'adolescenza e la prima giovinezza fossero segnate da un'intensa vita sociale, ancora giovanissima entrò a far parte dell'Azione Cattolica diventandone segretaria nazionale. L’ottima formazione ricevuta in famiglia e nell'Associazione la aiutò a maturare la chiamata di Dio alla vita religiosa. Dopo la morte della madre, avvenuta alla giovane età di 44 anni, sentì più forte la chiamata vocazionale. Pur avendo l'opportunità di conoscere alcune Congregazioni religiose e Istituti secolari, si orientò verso l'Istituto delle FMA, che conobbe occasionalmente attraverso suor Paulita Ramirez, allora portinaia del Collegio “M. Auxiliadora” di Bogotá, dove Maria Ester arrivò per consegnare un incarico che le era stato affidato e fu proprio il 14 maggio 1956, allora festa di Santa Maria D. Mazzarello. Accolta con grande gentilezza da suor Paulita, trovò subito tanta affinità con lo spirito salesiano che ebbe il coraggio di parlare apertamente al padre della sua vocazione. Continuò a ricevere l'accompagnamento vocazionale finché, d'accordo con il padre e guidata da un saggio direttore spirituale, entrò nell'Istituto il 20 gennaio 1957, all'età di 21 anni. Il 31 gennaio 1958 venne ammessa al postulato e il 5 agosto dello stesso anno iniziò il noviziato, tappa che dovette interrompere al secondo anno per prendersi cura del padre, gravemente ammalato. Dopo qualche mese il padre morì e Maria Ester tornò al noviziato. Conservò ottimi ricordi di tutto il periodo di formazione iniziale, soprattutto di suor Teresita Moreno, sua formatrice durante l’aspirantato e il postulato.

Dopo un anno da FMA, trascorso come assistente delle aspiranti e poi delle novizie, l'obbedienza la destinò a studiare Pedagogia a Torino “Sacro Cuore”, dove emise la professione perpetua il 5 agosto 1967. Terminati gli studi, pensava di tornare in patria, ma fu inviata dalla Madre Generale, Madre Angela Vespa, a proseguire gli studi a Roma, dove conseguì prima il dottorato in Missiologia e poi in Teologia Spirituale, con specializzazione in Spiritualità Salesiana. Insegnò per 40 anni all'Istituto Pedagogico "Sacro Cuore" di Torino, alla Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione “Auxilium”, all'Università Pontificia Salesiana e al Corso di Spiritualità delle FMA. Tenne corsi di formazione teologica salesiana in vari Paesi d'Europa, America, Asia e Africa. Pubblicò diversi studi teologici e spirituali, in particolare sulla Storia dell'Istituto FMA e sulla spiritualità di Madre Mazzarello. Avendo raggiunto l'età di 70 anni, e quindi ottenuto il riconoscimento di Professore Emerito della Facoltà, secondo gli Statuti della stessa, il 24 marzo 2008 tornò in Colombia, dove collaborò nel campo della formazione delle Suore come membro dell'Equipe ispettoriale e dell'Equipe di Formazione della Conferenza Interispettoriale CINAB.

Dal 2008 al 2016 ha fatto parte della comunità della Casa ispettoriale “N. S. della Neve” e ha continuato a offrire la sua ricchezza carismatica attraverso la predicazione di ritiri, la formazione delle nuove direttrici e delle FMA del secondo noviziato. Nel 2017, per poter rispondere meglio alle sue esigenze di salute, si è trasferita nella casa “Santa Maria D. Mazzarello” di Bogotá, dove è rimasta fino alla fine della sua vita. In questa comunità si era inserita serenamente e, nella misura delle sue possibilità, ha continuato a mettere le sue qualità e attitudini a servizio delle sorelle. Fino al 2018 ha collaborato alla stesura della cronaca della casa e faceva alcuni turni in portineria. Ha tenuto seminari di formazione alle aspiranti e alle postulanti finché le sue condizioni di salute glielo hanno permesso e ha fatto compagnia ad alcune delle sorelle più bisognose. Nel 2019, con alcune difficoltà dovute alla diminuzione della vista, ma con una memoria lucida e chiara del passato, ha dato il suo prezioso contributo all'apertura della causa di Madre Rosetta Marchese come testimone privilegiata della sua santità, dato che Madre Rosetta è stata la sua guida spirituale per 18 anni, dal 1966 al 1984.

Il ricordo, la gratitudine e l'amore per l'Italia, rimasero sempre molto vivi nel suo cuore, come spesso richiamava nelle conversazioni ed espresse per iscritto nelle sue memorie: «Sento il dovere di ringraziare ogni sorella delle comunità in cui ho vissuto e le sorelle delle Province italiane, con le quali ho intessuto veri rapporti di fraternità. Il ricordo più bello dell'Italia sarà sempre Mornese, la terra delle origini dell'Istituto e della mia vocazione "mazzarelliana"».

Suor Maria Ester aveva una visione realistica di sé stessa, si riconosceva come una donna dal temperamento forte, dalle reazioni immediate, tanto che l'umiltà e l'obbedienza non le erano facili. Era capace di relazioni interpersonali autentiche e di fedeltà nelle amicizie, aperta e sincera. Era più teorica che pratica, con un grande amore per lo studio e la lettura, con capacità di interiorità e un atteggiamento permanente di ricerca. La sua spiritualità era centrata sulla vita trinitaria e mariana; la sua vocazione è stata segnata dall'amore educativo e dal servizio di formazione alle suore e alle giovani che iniziavano il loro cammino nella vita religiosa. Fin dagli anni della giovinezza, era risuonata forte nel suo cuore la frase evangelica: "Non c'è amore più grande che dare la vita" (Gv 15,13). Questa Parola è stata una luce sempre presente sul suo cammino. Qualche anno fa ha scritto nelle sue memorie: «Con l'aiuto di Dio, soprattutto attraverso i sacramenti e la preghiera, cerco di moderare il mio carattere e di servire il Signore con amore nelle mie sorelle». E così è stato, perché suor Maria Ester ha mostrato l'amorevolezza salesiana fino alla fine della sua vita. Anche in condizioni di salute molto critiche, in cui si alternavano periodi di lucidità a periodi di confusione mentale, era serena, gentile, affettuosa, cordiale, rispettosa e riconoscente verso tutti.

Con la sua caratteristica simpatia e il suo senso dell'umorismo, sdrammatizzava i momenti difficili e rallegrava l'atmosfera, facendo sorridere chi le stava vicino. Tutto il suo essere e le sue azioni riflettevano la gioia della sua vocazione. Questa testimonianza di donna consacrata che irradia la pace di Dio con la sua bontà, è stata notata non solo dalle suore, ma anche dalle infermiere, dai medici e dal personale di servizio.

Qualche giorno fa, quando una sorella che la visitava in clinica le ha detto che molte FMA dei cinque continenti le stavano mandando i loro saluti e che pregavano per lei, ha risposto con voce flebile ma con il volto radioso: «Quanto è bella la comunione dell'Istituto!».

La comunione dell'Istituto è davvero bella e, grazie a questa comunione, oggi ci uniamo in preghiera riconoscente per il dono che suor Maria Ester è stata per tutto l'Istituto. Cantiamo insieme il Magnificat per tutto ciò che Dio ha operato nella sua vita per il bene di tante suore e giovani in formazione. Cantiamo insieme il Magnificat perché con le sue lezioni ha aperto la strada ad altre FMA a continuare gli studi scientifici sulla nostra amata santa, e per farci scoprire il tesoro nascosto in fonti finora inedite come le lettere di Madre Mazzarello e la Cronistoria. È a lei, infatti, che dobbiamo la prima edizione delle lettere, pubblicata nel 1975. Cantiamo il Magnificat perché suor Maria Ester ha approfondito con amore il nostro carisma e ci ha trasmesso con passione la spiritualità mornesina.

            La testimonianza di suor Piera Cavaglià nel suo saluto fraterno alla nostra Ispettoria, coglie senza dubbio la voce di tante FMA di tutto il mondo: "Suor Maria Ester aveva cercato di riconoscere nel cuore di madre Mazzarello le profondità di un amore ardente per Gesù e per le ragazze e ci aveva affascinato con le sue lezioni, che erano sempre lezioni di vita. [...] Con la sua ricchezza di intelligenza e di amore per madre Mazzarello, ha saputo contagiare noi, sue allieve, e poi tante altre sorelle e anche Salesiani dell'UPS ai quali ha dato lezioni su madre Mazzarello. Sono certa che in Paradiso è stata accolta da lei, da don Bosco e da Maria Ausiliatrice e con loro sarà felice!”  Come suor Piera, ci sono tante ex allieve nei cinque continenti che oggi dicono: “Grazie, suor Maria Ester, perché ci hai trasmesso con gioia e competenza tutto quello che avevi imparato, e soprattutto il tuo grande amore per madre Mazzarello”.

Nei suoi ultimi giorni di permanenza in clinica, dove è stata ricoverata per un mese a causa del deterioramento fisico dovuto al diabete, esprimeva spesso il desiderio di iniziare il suo viaggio verso il Paradiso.

Cara suor Maria Ester, il Padre celeste ha esaudito questo tuo desiderio e noi ora, dopo essere stata purificata dalla malattia, ti pensiamo felice nel Paradiso salesiano. Per te l'Avvento si è già concluso con la gioia di incontrare Gesù che hai molto amato. Tu che ci hai aiutato tanto a conoscere e amare la nostra santa cofondatrice, ottienici la grazia di essere sempre più fedeli FMA. Intercedi per la Colombia, tua amata patria, e per il nostro Istituto che hai tanto amato, implorando la nostra santificazione e il dono di nuove vocazioni. Riposa in pace, nell'eterna beatitudine di chi ha scelto un AMORE PIÙ GRANDE!