Ritrovato il manoscritto originale (1838/1840) Nel mese di febbraio (2015) è stato scoperto un autografo giovanile di don Bosco nel fondo manoscritti del Centro Studi Don Bosco. Si tratta del panegirico in onore di san Bartolomeo apostolo, in dialetto piemontese, tenuto a Castelnuovo dal chierico Bosco nell’estate del 1838 (secondo le Memorie dell’Oratorio), oppure nell’estate 1840 secondo la ricostruzione di don Lemoyne.

 

Scrive don Bosco nelle sue Memorie:   

Ho pure cominciato a fare prediche e discorsi col permesso e coll’assistenza del mio prevosto. Predicai sopra il SS. Rosario nel paese di Alfiano, nelle vacanze di fisica [1837]; sopra S. Bartolomeo apostolo dopo il primo anno di teologia [1838] in Castelnuovo d’Asti; sopra la Natività di Maria in Capriglio. Non so quale ne sia stato il frutto. Da tutte parti però era applaudito, sicché la vanagloria mi andò guidando” (G. Bosco, Memorie dell’Oratorio di S. Francesco di Sales dal 1815 al 1855. Saggio introduttivo e note storiche a cura di A. Giraudo, Roma, LAS 2011, p.109).

Don Lemoyne ricostruisce l’evento servendosi di testimonianze rese da Giovanni Filippello e Giuseppe Turco ai processi di beatificazione di don Bosco, rielaborate narrativamente:

Il 26 luglio [1840] recitava il discorso di S. Anna in Aramengo e noi conserviamo negli archivii il prezioso manoscritto. Il 24 di agosto poi dovette prendersi quasi all'improvviso il discorso di S. Bartolomeo in Castelnuovo medesimo. Nel pomeriggio del giorno antecedente si trovava nel giardino della casa parrocchiale, assistendo a D. [Giuseppe] Ropolo vicecurato e ad un altro sacerdote, che giuocavano alle boccie. Egli però stava appoggiato al muro del cortile colle braccia conserte assorto in pensieri. A un tratto giunge D. Cinzano parroco a1 annunciare d'aver ricevuto lettera che il predicatore, che doveva giungere all'indomani per dire le glorie di S. Bartolomeo nella confraternita di Castelnuovo, era non so se da qualche affare o da malattia trattenuto a casa, e quindi sarebbe toccato a D. Ropolo fare il panegirico del Santo Apostolo. D. Ropolo si schermì dicendo: – Da oggi a domani non è possibile prepararmi: se si trattasse di fare una spiegazione di vangelo, la cosa potrebbe andare; ma un panegirico è altro paio di maniche. - Anche l'altro prete declinò l'invito. D. Cinzano rimase alquanto sopra pensiero ed esitante, riflettendo forse all'esame che Giovanni presto doveva sostenere: ma poi rompendo il silenzio: – Allora fallo tu, disse a Giovanni. Questi si scosse dalla sua meditazione e sorridendo: – Quando non c'è altri, sono paratus ad omnia: farò la prova. Il suo panegirico destò in tutti ed in ispecie nel clero, grande ammirazione. I compagni chierici ripetevano: – Eh! ci bagna il naso a tutti! – E Giovanni Filippello, che ebbe la consolazione di udirlo, ripeteva dopo 48 anni che questo gli era restato sempre impresso. Così attestava eziandio a noi lo stesso D. Ropolo” (MB I, 489-490).

Del discorso su sant’Anna, dice Lemoyne, si conserva il manoscritto in archivio. Non afferma altrettanto del discorso di san Bartolomeo, perché non si trovava più in archivio o non vi fu mai inserito. Nell’inventario antico del fondo in cui si conserva la predicazione di don Bosco (AS 132, Prediche-Conferenze-Discorsi), questo scritto non è segnalato. Perché non venne inserito in archivio? Come è finito nel Centro Studi Don Bosco?

Il fondo manoscritti del CSDB contiene dispense di corsi tenuti all’università di Torino (sec. XVIII-XIX), prediche e istruzioni religiose tra sec. XVII e primi decenni del sec. XX (una parte cospicua è del teologo Giovanni Borel, amico e sostenitore di don Bosco), appunti delle lezioni di teologia morale dettate da don Giuseppe Cafasso (un volume di dispense dovute a un allievo e 30 quaderni autografi del Santo) più altri scritti. L’inserimento di questi materiali nel CSDB è dovuta al prof. Pietro Stella, che alla fine degli anni ’50 iniziò a collazionare libri e manoscritti col fine di documentare l’ambiente storico, culturale e religioso nel quale don Bosco si era formato ed aveva operato. Alcuni materiali, come le dispense universitarie, vennero acquistati sul mercato antiquario. Altri sono frutto di donazioni. La predicazione, conservata in cinque faldoni, proviene in parte dall’antica biblioteca dell’Oratorio (frutto di acquisizioni risalenti a don Bosco stesso), in parte da acquisti presso rigattieri. Oltre alle citate prediche del Borel, troviamo, ad esempio, un Panégyrique pour la fête de saint Françoise de Sales prononcé dans l’eglise de la Visitation à Paris 1684, una serie di oltre 50 istruzioni domenicali fatte a Torino nel corso del ‘700, e due corpose raccolte di prediche popolari di un sacerdote diocesano e di un frate cappuccino, recitate in diversi paesi della provincia di Torino e di Cuneo tra metà ‘800 e primo ‘900.

Il manoscritto del chierico Giovanni Bosco, anonimo e non datato, si trovava mescolato a questi materiali. Passò inosservato allo stesso Pietro Stella, perché la grafia giovanile del Santo era diversa da quella degli anni successivi.  È probabile che fosse finita nella biblioteca di Valdocco insieme alle altre carte fin dai tempi di don Bosco, prima che don Lemoyne fosse incaricato dell'archivio.

L’identificazione è stata possibile grazie al lavoro – tuttora in corso – di edizione critica dei predicabili di don Bosco, che ci ha resi familiari con la sua grafia degli anni del seminario e del convitto. La trascrizione di due altri panegirici autografi in piemontese, risalenti allo stesso periodo, è stata pubblicata da Natale Cerrato (Car ij mè fieuj. La lingua piemontese nella vita e negli scritti di don Bosco. Nuova edizione riveduta e ampliata, Torino, Gioventura Piemontèisa 2006, pp. 207-241). Il confronto grafico e stilistico tra questi e il documento recentemente scoperto non lascia dubbi sull’attribuzione.

Anche il panegirico di san Bartolomeo sarà inserito nell’edizione critica della predicazione giovanile di don Bosco la cui pubblicazione è prevista nel 2016.

Panegirico di S. Bartolomeo – Panegirico di San Rocco – Panegirico di Sant'Anna – Lettera di Giovanni Bosco seminarista (gennaio/febbraio 1839)